Sfreccia la bici lungo la via Segesta. Corre, gira al belvedere, si immette nel corso. Zzzzzumm, zzzzumm, pedala, pedala, riscende in via Segesta. È un sabato mattina come tanti a Balestrate. Gli anni Ottanta hanno appena regalato la vittoria dei mondiali all’Italia. Il calcio appassiona tutti, unisce, riscalda i cuori. La vita scorre tranquilla per le strade.

Nel corso principale sfreccia una bici. Passa davanti a una 127 bianca. Accanto c’è un uomo che sta per salire a bordo ma quasi viene investito. Si volta con lo sguardo e sgrana gli occhi, non ci crede. “A quanto andrà quella ragazza?” si chiede. Tira fuori l’orologio e inizia a cronometrare. Si chiama Salvatore Bonì, è un meccanico di 47 anni che ha la passione per le due ruote. È uno che se ne intende. Capisce che c’è qualcosa di speciale. La contatta e inizia ad allenarla. 

La ragazza sulla bici è Maddalena Valenti, ha 15 anni e ha ereditato la passione per le due ruote dal padre, che però non è uno sportivo. Usava la bicicletta per spostarsi e andare al lavoro, talvolta ci andava anche a Palermo. Maddalena ha una sorella gemella, Franca, e anche lei è un portento. La seguirà negli allenamenti. In salita è fortissima. Una scalatrice con una forza impressionante. Con Maddalena, che è una velocista, la coppia è perfetta.

Le sorelle Valenti esordiscono ad Alcamo mettendo a segno una clamorosa doppietta che spiazza tutti. Sarà il primo di una lunga serie di successi. Sponsorizzate dai vini Dara, in cinque mesi vincono tutte e 19 le gare in programma. Un incredibile en plein. Maddalena Valenti si laurea campionessa regionale donne. È il 24 giugno 1984, tutta Balestrate è in festa.

Il risultato attira la curiosità della stampa regionale. Da Palermo si presenta in casa Bonì il giornalista Gaetano Sconzo. È una delle penne più importanti del quotidiano L’Ora, che resterà in edicola fino ai primi anni Novanta prima di cedere alla crisi. “Pane, bici e fantasia per le Kessler volanti”: così titola il giornale dedicando un’apertura a Maddalena e Franca. Che però, scrive il giornalista, non riescono a trovare uno sponsor per il grande salto in questo sport.

La notizia arriva alle orecchie di Francesco “Ciccio” Ingrilli, uomo facoltoso di Capo d’Orlando che passerà alla storia per avere portato i mondiali di ciclismo in Sicilia nel 1994, disputati tra Palermo, la stessa Capo d’Orlando e Agrigento. È la figura più importante del ciclismo siciliano del momento e decide di scommettere sulle sorelle Valenti.
Le porta nella sua casa di Capo d’Orlando per iniziare un duro allenamento. Maddalena e Franca accettano, ma ben presto continueranno nella loro Balestrate. Sono troppo piccole per stare lontano da casa. Ingrilli però le seguirà, donando loro due bici in carbonio leggerissime e professionali, come non ne avevano mai viste prima. Crede molto in loro.

Il 1985 è l’anno della svolta. Ingrilli iscrive le due ragazze ai campionati italiani. Le due sorelle sono in rampa di lancio. È persino pronta una pubblicità col campionissimo Moser. La prima tappa parte da Rimini. Maddalena e Franca sono emozionatissime, vedono passare accanto a loro cicliste del calibro di Maria Canins, una delle più forti cicliste di sempre. Si parte. Tutta Balestrate fa il tifo per loro, parenti e amici sono riuniti davanti alla tv trasmesso dalla Rai. Anni di sacrifici, di allenamenti e corse, ma adesso è l’ora di raccogliere i frutti sperati.

Non passa molto quando in tv sembra accadere qualcosa. Le telecamere inquadrano volti preoccupati, c’è un nugolo di gente. Maddalena Valenti ha avuto un incidente. In discesa è uscita fuori strada. Rottura della tibia e del braccio. In pochi secondi, il sogni è infranto. La comunità balestratese è incredula. Tornerà a casa con la sorella, ci vorranno alcuni mesi per riprendersi, ma l’entusiasmo per quello sport sarà come svanito.

Maddalena ha sempre amato il calcio, sport che però, a livello fisico, è incompatibile col ciclismo. Dopo l’infortunio decide di dedicarsi solo al pallone. Vuol fare quello che le piace davvero. E così, da sportiva col Dna vincente, ottiene ancora trionfi. Con la squadra Albatros si laurea campionessa regionale. Ma questa è un’altra storia, l’ennesima storia di balestratesi di successo. 

Riccardo Vescovo